Immagino sia capitato a tutti di vivere la percezione di una mancanza di energia nel corpo per sfinimento o per dolore e di doverci convivere durante il delicato passaggio necessario a ristabilire un equilibrio.
Oggi meditavo sull'immagine di un ferita aperta e sanguinante, che sia fisica o psicologica non fa differenza. Il processo di guarigione richiede sempre tempo, energia e un'elaborazione profonda.
Fare i conti con il proprio corpo sofferente ci porta naturalmente a relazionarci con tutte le emozioni che lo stato di disequilibrio scatena in noi.
Un vuoto nel corpo sottende sempre una mancanza a più livelli dimensionali e il disagio fisico ne è la manifestazione ultima.
Questo significa che la guarigione stessa dovrà avvenire a più livelli per essere totale. Curare il groviglio emotivo che la sofferenza evidenzia sarà parte di questo processo.
Il nostro corpo è sempre molto diretto nei suoi segnali e nelle sue malattie e diventa un prezioso alleato da cui attingere informazioni.
La guarigione non è mai scontata.
Può essere apparente e temporanea se non è sostenuta dall'intento di voler guarire.
La guarigione ha sempre un prezzo.
Può sembrarci irraggiungibile se il prezzo ci appare come un sacrificio che non siamo disposti a fare.
La guarigione comporta sempre una trasformazione.
Quando percepiamo un vuoto nel corpo diveniamo coscienti di una mancanza che ci appartiene e che richiede di essere curata per il nostro benessere psico-fisico.
Il nostro atteggiamento farà la differenza: possiamo investire le nostre energie nella guarigione oppure possiamo adagiarci in quel vuoto così come possiamo tamponarlo, dimenticarlo o ingrandirlo.
Il nostro atteggiamento farà la differenza: possiamo investire le nostre energie nella guarigione oppure possiamo adagiarci in quel vuoto così come possiamo tamponarlo, dimenticarlo o ingrandirlo.
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