Spesso si chiede a chi si incontra "Come va?", sottintendendo, in primis, la salute. E spesso la risposta che si riceve è: "Bene e tu?".
Stiamo sempre tutti bene finchè non interviene veramente qualcosa di importante a fermarci.
Stiamo bene se abbiamo un leggero mal di testa, stiamo bene se siamo sfiniti, stiamo bene se abbiamo difficoltà a digerire o ad andare in bagno, stiamo bene se quel fastidioso mal di schiena non molla il tiro. Stiamo bene. E ne siamo pure convinti, d'altra parte chi si ferma è perduto.
E così, a poco a poco, abbiamo perso il contatto con il nostro corpo smettendo di percepirlo. I disagi si accumulano con le stagioni e senza accorgercene ci troviamo ad indossare costume, cappotto, impermeabile, maglioni e t-shirt, gli uni sopra gli altri con indifferente disinvoltura.
Ci siamo abituati a non essere in forma e questa situazione si è trasformata nella nostra normalità: acciacco più, acciacco meno, si va avanti.
Il carico di vestiario che ci portiamo dietro si ingigantisce con il nostro star bene quotidiano e guai a dimenticare qualche capo, ci sentiamo subito a disagio.
Il benessere psicofisico è ormai un ricordo lontano nell’universo dei robot imbottiti.
Il benessere psicofisico è ormai un ricordo lontano nell’universo dei robot imbottiti.
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