Ascoltami,
sono il tuo corpo.
So bene che vorresti che,
silenziosamente,
rispondessi alle tue richieste,
ma, a volte, non ti muovi verso il benessere
e io te lo ricordo.
Per farlo posso fermarti,
urlare il mio disagio,
ammutinarmi.
Tu ti arrabbi,
divieni insofferente:
lo so bene e lo comprendo.
Per questo accolgo le tue frustrazioni
e mi faccio carico del tuo dolore.
Ascoltami,
sono il tuo corpo.
Viaggiamo insieme da tempo,
tu ed io,
rappresento il tuo cuore,
non dimenticarmi mai.
In gran parte vero, il corpo soesso lo usiamo,siamo insofferenti se non "marcia" in modo perfetto, lo sovraffatichiamo come fosse un mezzo qualsiasi e non parte di noi
RispondiEliminaAbbiamo perso un contatto con il corpo costante e consapevole. Vuoi per i ritmi serrati che scandiscono i nostri giorni, vuoi perchè la tecnologia ci ha alleggerito da molte incombenze in cui l'utilizzo del corpo era fondamentale.
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