A volte la vita ci sorprende con eventi che ci destabilizzano.
Eventi traumatici, dolorosi.
Il corpo si tende allagato dalle preoccupazioni,
non riposa stremato dai pensieri
e si irrigidisce in una strenua resistenza.
Tutto diviene immobile
e il corpo si trasforma
in un bozzolo di barriera e protezione.
Questo atteggiamento non cambia gli eventi,
ma il nostro modo di viverli.
Nella chiusura la sofferenza si amplifica
e nello spazio costretto della rigidità
le possibilità si annullano.
L'accettazione non trova forma.
Resistere all'apertura
succhia energie e vitalità
finchè sfiniti firmiamo la resa.
La resa alla vita
e al suo continuo movimento.
M. C. Escher, Relatività, 1953, litografia
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