Estratto da "APOLOGIA DEL TAOISMO" di Giuseppe Tucci:
"Perchè l'uomo possa ribellarsi al giogo della tradizione e alla coercizione della consuetudine, a quel mondo di credenze cui fin da bambino lo abituarono i suoi nonni ed i suoi genitori, che ha sentito ripetere da maestri e da amici per anni ed anni, occorre possieda non soltanto doti di spirito non comuni, ma anche quell'abitudine alla riflessione, che soprattutto si determina straniandosi dagli uomini. Fino a che la nostra attività è assorbita tutta, o quasi tutta, da preoccupazioni contingenti e materiali, non avremo mai possibilità e tempo di permetterci quei raccoglimenti pensosi attraverso cui acquistiamo migliore coscienza di noi stessi e più chiara nozione della nostra propria pesonalità."
Evviva i raccoglimenti pensosi del "nosce te ipsum".
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