Ascolto il battito del mio cuore:
è più veloce del solito.
Mi accorgo che il respiro
sembra non aver la forza di espandersi pienamente.
Forzo la respirazione
allargando le spalle e raddrizzando la schiena:
nel movimento realizzo la mia chiusura.
Qualcosa mi agita,
ma non riesco a focalizzare le ragioni del turbamento.
Vivo il mio corpo,
la sua irrequietezza:
mi immergo in essa
e la mia mente vorrebbe comprendere
o fuggire lontano.
Respiro profondamente e
sento una barriera a bloccare l'espansione
e a frenare la contrazione.
Il respiro vorrebbe farsi corto e superficiale
ad accompagnare il cuore nella sua corsa
mentre la mente danza frenetica occupando lo spazio.
Consapevolezza.
Vedo, sento, ascolto, percepisco, vivo.
Qualcosa mi agita,
ma non riesco a focalizzare le ragioni del turbamento.
Lo accolgo senza identificarmi con esso.
Verrà il tempo della chiarezza.
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