Il corpo è diretto. Se siamo stanchi, così stanchi da aver esaurito le energie, il corpo ci ferma. Che ci piaccia o no. E quando la mente scalpita perché deve fare questo e quello, il corpo, esausto, manda in tilt il sistema per fermarlo. Semplicemente perché l'autodistruzione non è naturale.
Ma perché siamo così complicati? Perché abbiamo grande difficoltà ad accettare che al centro dell'universo non ci siamo solo noi, con le nostre esigenze, con le nostre aspettative, con le nostre emozioni, con le nostre debolezze e con le nostre paure. Ci piacerebbe controllare tutto e dirigere il gioco della vita affinché segua il corso che noi abbiamo PENSATO essere il migliore per noi (e attenzione, quello che una mente non al servizio del cuore persegue è solo il soddisfacimento di esigenze materiali). Ovviamente ci scontriamo con la nostra stessa natura, che non è solamente materiale. La nostra essenza spirituale, rappresentata dal cuore, persegue un bene più grande per noi, incomprensibile se ci limitiamo ad un'osservazione puramente materiale. E quando non comprendiamo, siamo dei guerrieri incalliti, dimenticando che in tal modo non facciamo che complicarci la vita in quanto la guerra che portiamo avanti è giocata in casa.
L'esperienza, le legnate, il dolore ci renderanno sempre più determinati, fin quando non accetteremo di abbandonare il campo di battaglia per sfinimento. E un primo passo verso la semplicità avrà preso forma. Ci saremo arresi alla vita. E avremo assaporato un barlume di semplicità.
In fondo dipende tutto da noi: W la semplicità ;-)
Nessun commento:
Posta un commento