Un nuovo spunto di riflessione tratto da L'albero dello Yoga di Iyengar,
che si addice particolarmente ai lettori de Il Ritmo del Corpo :
"Non porto le posizioni di ieri nella pratica di oggi; conosco le posizioni di ieri, ma nella pratica di oggi, sono un principiante. Rifiuto l'esperienza di ieri. Voglio vedere quale nuova conoscenza mi verrà al di là di quanto ho già provato fino a ora. In questa ricerca, il mio corpo è come l'arco, l'intelligenza è la freccia e il bersaglio è il mio io. Sono consapevole sia dentro che fuori. Dobbiamo imparare a tendere bene l'arco per colpire il bersaglio. Continuate, quindi, a tendere l'arco del vostro corpo, di modo che la freccia dell'intelligenza sia acuminata, e quando la scoccherete colpirà il bersaglio, che è la vostra anima. Non preoccupatevi del bersaglio. Se l'arco è ben teso e la freccia è acuminata, non potrete mancarlo."
E' molto importante praticare con consapevolezza. Sarà il nostro stesso corpo a rimandarci tensioni, rigidità, emozioni o flessibilità e armonia, donandoci gli strumenti per applicarci più o meno profondamente accogliendo eventualmente anche la stanchezza e accettandone la presenza e i limiti che può creare. Se i movimenti sono praticati con consapevolezza sarà semplice apprezzarne le sfumature, i progressi, i blocchi: la quotidianità condizionerà inevitabilmente la nostra pratica e se affronteremo gli esercizi carichi di aspettative, ci perderemo la gioia della scoperta. Prendere coscienza dei nostri stati d'animo attraverso il corpo ci aiuterà a vivere la giornata con maggior tolleranza verso noi stessi quando ci sentiamo scarichi e con grande gioia quando ci percepiamo tonici e in forma.
Troviamo il coraggio di ascoltarci e accettarci per quello che siamo, giorno per giorno.
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