Il momento è soggettivo e il movimento è oggettivo. Patanjali spiega che il momento è il presente e che il presente è l'eterno adesso: reale e senza tempo. Quando sfugge all'attenzione, diventa movimento, e il movimento è tempo. Quando il momento scivola nel movimento, appaiono il passato e il futuro e il momento sparisce. Andare con il movimento dei momenti è il futuro, la ritrazione da questi è il passato. Il momento da solo è il presente.
Se mente, corpo e coscienza sono mantenuti consapevoli dei momenti,
senza lasciarsi prendere dal movimento, si sperimenta uno stato di presenza al di là di spazio e tempo.
Leggendo queste parole di Iyengar medito sul respiro e sul suo ritmo. Rimanendo focalizzati su inspirazione o espirazione esiste solo il momento dell'inspirazione o dell'espirazione, ma se ne colgo il movimento in successione la dimensione temporale si dispiega nel ritmo della mia respirazione. Mi sembra di intuire che quando sarò in grado di vivere con consapevole stabilità il momento dell'inspirazione, così come quello dell'espirazione, il ritmo respiratorio in armonia con il Tutto mi permetterà di sperimentare lo stato di non-mente e non-tempo.
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